Il 6 maggio è la data astronomica intermedia tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate, che è quanto celebravano, ad esempio, i Celti con Beltane (Calendimaggio), festività che tradizionalmente cade il primo giorno del mese. Beltane si colloca all’opposto di Samonios, nel calendario astronomico, e mentre quest’ultimo è celebrazione incentrata sull’autunno, le tenebre, il mondo dei morti, il freddo che avanza, il riposo della terra, il primo è la festa della gioia, della luce, del fuoco, della fertilità, dunque della vita, in un momento dell’anno in cui le giornate si allungano a scapito della notte e la natura rifiorisce grazie al risveglio della primavera (e, di conseguenza, riprendono a pieno regime le attività agresti, grazie alle belle giornate). Per via della valenza sacrale, e astronomica soprattutto, ricoperta dal 6 di maggio, nell’anno 2011 nasceva, presso i boschi sepriesi della Froda (alto Varesotto), il Movimento Nazionalista Lombardo, soggetto fondato da Adalbert Roncari e Paolo Sizzi, e confluito successivamente in Grande Lombardia. Nasceva come laboratorio di idee etnonazionaliste a partire dal Lombardesimo delineato dall’umanista orobico Sizzi nel biennio 2009-2010, e poi corroborato dall’esperienza scientifica dell’economista alto-insubrico Roncari.
Il MNL, seppur da un punto di vista allora indipendentista (per quanto la questione fosse sempre stata secondaria), delineò il nucleo fondante e fondamentale della Weltanschauung dei Lombardisti: l’etnonazionalismo völkisch e il comunitarismo, grazie a cui è stato definito il concetto di Lombardia etnica, di Grande Lombardia e di una federazione italica da costruirsi su base etno-culturale, nel pieno rispetto delle peculiarità (gran)lombarde e di quello che potremmo chiamare etno-razionalismo: non fumose astrazioni ma schietta e genuina natura di sangue e suolo (e cultura che li anima, chiaramente), su cui si innerva la ragion d’essere di una piccola Patria alpino-padana caratterizzata da tutta una serie di aspetti che la distinguono dall’Italia peninsulare. E naturalmente il discorso si allarga fino ad abbracciare l’intero continente europeo. La battaglia oggi viene portata avanti da Grande Lombardia, ove tematiche di primaria importanza sono la difesa etno-culturale dei Lombardi, la salvaguardia del loro territorio, la promozione dell’etno-federalismo e del comunitarismo (emanazione etnicista del socialismo nazionale), l’aspra critica contro il semitismo culturale delle religioni abramitiche, l’orgoglio di appartenere alla grande famiglia indogermanica e la lotta contro ogni veleno mondialista, progressista, capitalista, nonché contro l’arido materialismo occidentale.
Dal Monviso al Nevoso, dal Gottardo al Cimone. Saluu Lombardia!