Ecco una lista di cognomi di Bergamo e di sua provincia di etimologia celtica. Naturalmente non è detto che il capostipite di queste casate (essendosi i cognomi formati a partire dal Medioevo) fosse di origine celtica (o più correttamente gallo-romana), ma il sostrato linguistico, ed etnico, del Bergamasco è leponzio e gallico e quindi le sue influenze sull’onomastica, e sulla cognomistica, del nostro territorio vanno tenute in considerazione e registrate. Inoltre diversi cognomi potrebbero essere rami di casate più note e radicate.
Questi cognomi sono tra i più rappresentativi del Bergamasco, alcuni sono rari, se non unici, e radicati nella città come nel territorio da essa amministrato. Nella mia ricerca ho tenuto conto, oltre a Bergamo e al suo contado, dei centri principali della provincia, a capo di ben note zone geografiche e storiche appartenenti alla Bassa, alla Pianura, ai laghi, alla fascia prealpina, alle valli e all’area alpina orobica.
Tipiche desinenze onomastiche di etimo celtico, produttive anche in cognomi di origine diversa, sono -ago/-aghi (da toponimo), -ati (celtica, da toponimo, ma vale anche in senso etnico indicando appartenenza), e anche -asio/-isio (frequente negli idronimi). Il suffisso -aschi invece è di origine ligure (assieme ai meno frequenti -oschi e –uschi), anch’esso derivante da nomi di luogo e poi usato per l’onomastica, solitamente in presenza di toponimici, come logico che sia.
Di seguito, riporterò dunque il cognome, la sua area, la sua tipologia e diffusione, e infine il suo significato. Tre cognomi potrebbero essere di origine ligure, e i Liguri, come risaputo, sono stati celtizzati.
Una precisazione: ho omesso i toponimici di origine celtica (ad esempio il notissimo Locatelli), in quanto l’etimo è già stato affrontato negli articoli sui nomi di luogo.
Anesa (Val Seriana): Etnico. Ricorrente. Dalla tribù celtica degli Anesiates (cfr. toponimo minore Nese).
Artina (Pianura): Zoonimico. Infrequente. Dal nome Artius, “orso”.
Ausari (Gera d’Adda): Idronimico. Unico. Potrebbe derivare da un ipotetico *Ausar, nome che si confa all’idronimia indoeuropea.
Baiguini (Sebino): Teonimico. Diffuso. Forse correlato al nome del dio celto-ligure Baigus, dio guerriero alpino. Non escludo però un’unione dei cognomi Baj e Guini (derivante dal germanico *wini-z, “amico”).
Balossi (Val San Martino): Soprannome psichico. Ricorrente. Dal vocabolo dialettale balòss, “uno che sa il fatto suo”, dal nome del dio celtico della morte Balor (balo, “tormento”).
Barachetti (Contado): Nome comune di cosa. Ricorrente. Da barac, “capanna fatta con rami d’albero”.
Barzasi (Val Seriana): Nome comune di cosa. Ricorrente. Dal ligure barga, “capanna”.
Basis (Pianura): Antroponimico. Rarissimo. Dal nome gallo-romano Basinus.
Bedolis (Val Brembana): Fitonimico. Raro. Dal nome della betulla, di etimo celtico.
Belussi (Sebino): Antroponimico. Diffuso. Dal nome Belus, che potrebbe avere a che fare col nome del dio celtico del sole Belenos.
Berva (Gera d’Adda): Residuale incerto. Infrequente. Sembra mostrare una connessione col nome del dio celtico della salute, associata alle sorgenti di acqua calda, Borvo (in celtico berva sta per “ribollire”).
Besenzoni (Sebino): Antroponimico. Infrequente. Dal nome di ambito celto-ligure Vesontio, che significherebbe “primaverile”.
Betelli (Pianura): Residuale incerto. Ricorrente. Da bert, “portare”.
Bisioli (Bassa): Nome comune di cosa. Rarissimo. In bergamasco bisöl vale alveare, una voce accostabile all’antico irlandese bech, “ape”.
Blini (Gera d’Adda): Antroponimico. Ricorrente. Dal nome gallo-romano Blinius (in cui si può vedere il teonimo Belenos, nome del dio celtico della luce).
Bognini (Val San Martino): Nome comune di cosa. Rarissimo. Ha a che fare con la bugna (rigonfiamento, tumore, bitorzolo) o il bugno (alverare, arnia), che derivano da bun, “tronco d’albero rigonfio”.
Borleri (Pianura): Residuale incerto. Infrequente. Dal ligure bor-l, “rotolare” detto di tronco d’albero, la bóra.
Bratelli (Val Seriana): Nome comune naturale. Rarissimo. Dal celtico brath, “sterpame”.
Brentani (Bergamo): Nome comune di cosa. Rarissimo. Deriva dal dialettale brènta o brentì, usati per indicare un recipiente tradizionale di legno, con cinghie, usato per trasportare liquidi; l’etimologia incrocia, molto probabilmente, due termini di origine celtica quali *bher, “portare”, e *bhrendh– , “fonte, scaturigine” (vedi l’idronimo veneto Brenta).
Brevi (Pianura): Nome comune naturale. Diffuso. Da briva, “ponte”. Cognome similare, forse, Breviario.
Brissoni (Val Seriana): Nome comune naturale. Raro. Probabilmente da brig-s, “altura”.
Brolis (Pianura): Nome comune naturale. Ricorrente. Da brogilos, “frutteto”. Cognome similare Broletti.
Bronco (Contado): Nome comune naturale. Raro. Dalla radice brocc, “sporgente, puntuto”.
Brugali (Pianura): Nome comune naturale. Diffuso. Da brog o bruc, “landa”.
Brumana (Valle Imagna): Etnico. Ricorrente. Dalla tribù celtica dei Bromanenses (cfr. toponimo Brumano).
Buelli (Sebino): Nome comune naturale. Ricorrente. Da buga, “brughiera”.
Caffi (Val Seriana): Nome comune di cosa. Diffuso. Da un’antica voce italo-celtica corrispondente al latino caput, “testa”. Cognome similare Cefis o anche Coffetti (che vi sia anche l’influenza del tedesco Kopf?).
Caironi (Contado): Nome comune naturale. Ricorrente. Dal prelatino karra, “pietra”.
Cantuni (Isola Bergamasca): Nome comune naturale. Rarissimo. Dal gallo-romano canthus, “angolo” e per traslato “campo, luogo”.
Carioli (Gera d’Adda): Antroponimico. Ricorrente. Dal gallo-romano Carius.
Carlevini (Val San Martino): Nome comune naturale. Unico. Sembra richiamare carabus, “pietraia”. Vedi Caironi.
Cassis (Pianura): Fitonimico. Infrequente. Forse da cassus, “cerro”.
Comana (Contado): Nome comune naturale. Raro. Richiama cumba, “curvatura”.
Cominesi (Gera d’Adda): Antroponimico. Unico. Dal nome gallo-romano Cominius.
Coria (Val Seriana): Etnico. Infrequente. Probabilmente da mettere in relazione con la voce *corio, “truppa, tribù”.
Corna (Contado): Nome comune naturale. Diffuso. Da corn, “rupe”.
Crevena (Pianura): Nome comune naturale. Infrequente. Da crena, voce dialettale di origine celtica che vale “fessura”.
De Ruschi (Val Seriana): Nome comune naturale. Rarissimo. Da *rusk, “scorza d’albero”.
Forzenigo (Val Seriana): Prediale. Rarissimo. Dal nome latino Fortianus + desinenza gallo-romana in -icum, indicante discendenza, proprietà.
Galizzi (Val Brembana): Etnico. Diffuso. Dall’etnonimo gallico, da una radice celtica gal-, che indica forza, possanza.
Gianati (Val Brembana): Antroponimico. Raro. Chiaramente dal nome Giovanni con suffisso derivazione celtico -ati.
Giavarini (Pianura): Nome comune di cosa. Diffuso. Dà l’impressione di avere a che fare con un lemma dialettale, indicante un tipo di pertica, alla cui base v’è la stessa del francese javelot, di origine celto-germanica.
Grumaglia (Bergamo): Nome comune naturale. Unico. Da grom, “poggio, collinetta”.
Lego (Isola Bergamasca): Nome comune naturale. Infrequente. Da lech, “lago”.
Locarini (Val San Martino): Zoonimico. Infrequente. Da lucar, “bello”, stesso termine alla base del nome del lucherino (lügarì), un uccello.
Lochis (Sebino): Nome comune naturale. Ricorrente. Da leukos, “radura”.
Losa (Val San Martino): Nome comune di cosa. Diffuso. Deriva da lausa, “lastra di ardesia”.
Maccali (Bassa): Nome comune di cosa. Raro. Dal gallo-romano macallus, “fossato”.
Maconi (Valle Imagna): Nome comune di persona. Ricorrente. Da mac, “figlio, ragazzo”.
Madaschi (Val Cavallina): Toponimico. Diffuso. Credo da un toponimo ligure perduto del tipo Medascus, formato dal latino meta, “mucchio”, + suffisso ligure -asco.
Mocchi (Val Cavallina): Zoonimico. Raro. Da moccus, “cinghiale”.
Morstabilini (Val Seriana): Residuale composto. Ricorrente. La prima parte, Mor, deriva da un nome celtico (Mor, Morc o Moria, tutti aventi a che fare con l’acqua e le paludi); la seconda, Stabilini, dal verbo bergamasco stabilì, “intonacare”.
Morzenti (Val di Scalve): Nome comune naturale. Ricorrente. Da morga, “palude”. Un etimo simile si può trovare nel cognome Morlotti, che richiama il corso d’acqua cittadino della Morla.
Naj (Bergamo): Antroponimico. Rarissimo. Dal nome Najus, a sua volta in relazione con naumetos, “nono”.
Nava (Bergamo): Nome comune naturale. Diffuso. Dal termine di origine celtica *nava, “conca fra monti”.
Nemis (Bergamo): Nome comune naturale. Unico. Da nemeton, “bosco sacro”, forse più facilmente accostabile al latino nemus.
Paleni (Val Brembana): Teonimico. Ricorrente. Dalla divinità celtica della luce Belanu-Belenus.
Parolazzi (Bergamo): Nome comune di cosa. Unico. Ha a che fare col termine latino di origine celtica *pariolum, “paiolo” (in dialetto paröl).
Percassi (Val Seriana): Toponimico. Infrequente. Ricorda un toponimo perduto Bercasina, alla cui base c’è il lemma celto-ligure bergas, “capanna”. A meno che non derivi dal longobardo *parsik, “pesce persico”, nome di un pesce d’acqua dolce autoctono del Nord Italia, magari incrociato col latino perca.
Ravasio (Isola Bergamasca): Nome comune naturale. Diffuso. Le rape non c’entrano, parrebbe formato dalla voce ligure rava, “frana”, + suffisso celtico, idronimico, -asio.
Rebussi (Pianura): Antroponimico. Ricorrente. Dal nome medievale di origine celtica Rebutus.
Regonesi (Pianura): Nome comune naturale. Diffuso. Deriva dalla voce medievale di origine celtica regona, che indica un terreno paludoso a fianco di un corso d’acqua (ma più verosimilmente si riconnette al dialettale regunà/dragunà, “franare”, da una voce di origine latina).
Reguzzi (Pianura): Residuale incerto. Infrequente. Dal celtico rix, “re, condottiero”.
Roncalli (Isola Bergamasca): Nome comune naturale. Diffuso. Da ronc, “collina”.
Rottoli (Isola Bergamasca): Nome comune di cosa. Diffuso. Dal celtico roto-, “ruota”.
Scanabessi (Val Brembana): Soprannome sociale. Unico. Dovrebbe derivare dal verbo scanà, “scannare”, + bess(òt), “pecora”, lemma di origine gallo-romana (forse onomatopeico).
Taminelli (Pianura): Antroponimico. Raro. Dal nome celtico Tammonius.
Taramelli (Isola Bergamasca): Antroponimico. Ricorrente. Potrebbe collegarsi al teonimo Taranis (nella forma Taramis) indicante il nome del dio celtico del tuono.
Tarzia (Sebino): Antroponimico. Infrequente. Dal nome celtico Tartios, che forse significa “toro”, animale sacro pei Celti.
Vabanesi (Sebino): Nome comune naturale. Unico. Forse da una radice vab- o veb- indicante sorgente sotterranea.
Vaerini (Val Cavallina): Nome comune naturale. Raro. Riflette presumibilmente il celtico var, “acqua”.
Come mai non accenna mai il cognome Invernizzi che è abbastanza diffuso nel Bergamasco e Lecchese
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Perché quel cognome non ha etimologia celtica (deriva da “inverno”, *inverniccio, nel senso di nato in quella stagione).
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inverniccio non figura sul dizionario di lingua italiana ” Treccani “
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In testi antichi si usavano sia inverniccio che invernizio, e siccome il cognome Invernizzi non è nato ieri…
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Volevo sapere se il cognome Bonacina e’ di origine celtica??
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No, deriva dal nome latino medievale Bono, alterato (Bonaccius, Bonaccinus).
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